Sergio Dalmasso storico del movimento operaio. QUADERNI CIPEC e Altri Scritti
  

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Lettera a giovane    Torna alle categorie

Caro Alessio

Caro .

Spero che queste mie poche righe non ti offendano e non ti sembrino predicatorie o “propagandistiche”.

Sono Sergio Dalmasso, da due anni consigliere regionale, dopo 33 anni di scuola. Da 40 anni svolgo attività politica (movimento studentesco, Manifesto, PdUP, Democrazia proletaria, Rifondazione comunista).  Ho sempre avuto piccoli incarichi locali, politici ed amministrativi, sino alla attuale carica, del tutto inattesa. Ho tentato di scrivere libri e saggi sulla storia delle forze politiche, a livello nazionale e locale. Se volessi consultare Cipec.altervista.org  potresti trovare alcuni testi (altri arriveranno nei prossimi mesi, forse anche in un sito a mio nome che vorrei comprendesse tutto quanto ho scritto a livello storico, ovviamente da dilettante).

Alla fiaccolata del 24 aprile, tuo padre mi ha accennato al tuo interesse per la politica e alle difficoltà che incontri nell’orientarti.

La cosa è molto difficile per un giovane e credo che sarebbe ridicolo proporre certezze. I grandi sistemi di valori sono oggi in crisi. Il movimento comunista, orizzonte per intere generazioni, ha vissuto e vive difficoltà enormi. Deformazioni, gulag, cancellazione della libertà, processi illegali, deportazioni, burocratismi, massacri ne hanno caratterizzato la storia.

Definirsi comunisti oggi significa ripensare a tutta la sua storia, coglierne i nodi fondamentali, rifondarlo da capo a fondo (in capite et in membris) come si diceva per la Chiesa in fasi in cui anch’essa si interrogava e non esprimeva false certezze come fa oggi.

Il fallimento del comunismo storico ha aperto la porta al trionfo del capitalismo nella sua versione peggiore. Oggi esso significa crescita delle differenze tra parte ricca e povera del pianeta, fra le classi, insicurezza e precarietà, distruzione dell’ambiente (vero nodo per la tua generazione) e produce reazioni e spinte a destra di cui l’incrementarsi di razzismo, xenofobia ed omofobia sono i segni più evidenti.

Non credo esistano risposte a breve termine, anche se la politica impone un impegno quotidiano.

Credo che occorrerebbe coniugare questo impegno sulle cose, che parte dalle situazioni reali (guerra, TAV, Vicenza) con un lavoro di lungo periodo di riflessione, rielaborazione, capacità di riprendere i fili interrotti della nostra storia e leggerli alla luce delle contraddizioni dell’oggi.

Tuo padre mi ha detto che il prossimo anno vorresti continuare con la facoltà di Lettere o di Filosofia. Sai che non offrono grandi prospettive, ma hanno il merito di essere interessanti, di aprirti a temi e problemi affascinanti, così come sarà importante per te il contatto con una grande città (cinema, teatro, concerti, mostre, dibattiti, amici/he).

Forse lì troverai maggiore facilità nell’orientarti. Evita scelte affrettate e dogmi (ne esistono anche a sinistra e sembrano spiegare il mondo con poche formule).

Non ti chiedo di votare Rifondazione né di avvicinarti a noi. In ogni caso, vorrei rimettere in piedi un circolo culturale che ha svolto attività in altri anni (la trovi sul sito Cipec) e a giugno (un sabato pomeriggio) dovremmo avere una lunga discussione sulla situazione attuale, alla luce soprattutto del nodo partiti/istituzioni/movimenti.

Se mi mandi un tuo recapito (anche il telefono, perché appartengo alla generazione pre- informatica) cercherò di informarti.

Non conosco più la situazione della tua scuola, ma perché nell’ultimo mese utile non organizzate un incontro su Gramsci a 70 anni dalla morte? E’ una figura eccezionale che ancora oggi può offrire strumenti ed insegnamenti fondamentali.

Se ti pare il caso telefonami o scrivimi.

Spero che questa paginetta non ti abbia scocciato. In ogni caso, auguri per i tuoi studi e la tua vita.

 

Sergio Dalmasso.